Napoli continua a tremare, lo sciame sismico di queste settimane sembra, addirittura, intensificarsi. Il motivo sempre loro i Campi Flegrei.
La situazione a Napoli non sembra miglirare, anzi, oggi, addirittura, c’è stata la prima vittima illustre. Lo sciame sismico collegato ai Campi Flegrei fa tremare non solo la terra.
La popolazione è, ormai, al limite della sopportazione, la tensione è palpabile, del resto sono giorni anche più volte al giorno che si continua a ballare per dei terremoti.
Napoli continua a tremare, i Campi Flegrei fanno paura
Sono sempre terremoti di piccola intensità continuano a ripeterlo che, però, avvenendo ad una profondità relativamente bassa sono avvertiti distintamente dalla popolazione ed iniziano a creare anche danni.
L’ultimo, ad esempio, quello di lunedi sera alle 19:37 con una magnitudo di 2.7 ed una profondità di 2,3 chilometri ha messo a dura prova la resistenza dei napoletani. La scossa, però, purtroppo ha causato anche danni gravi.
Sono giorni, settimane che Napoli ed i Campi Flegrei tremano. A Napoli c’è un detto che dice “una goccia fissa scava un buco”. Ed infatti dopo tantissime scosse lievi alla fine i danni alle strutture sono arrivate.
I Campi Flegrei, del resto, sono un’area vulcanica attiva. Un campo vulcanico, distinto dal Vesuvio, attivo da oltre 80mila anni, formato da diversi centri vulcanici distribuiti su un’area depressa chiamata caldera.
L’attività di questi vulcani sta portando allo sciame sismico di questi mesi, un’attività che inizia a farsi allarmante e fa paventare scenari catastrofici. Negli ultimi giorni proprio il bollettino INGV afferma che il suolo si sarebbe sollevato di 2,5 centimetri.
I primi danni alle strutture, colpito lo Stadio Maradona
Una velocità doppia rispetto ai mesi precedenti. Da più fonti, gli esperti e gli studiosi affermano che non c’è da farsi prendere dal panico. A Napoli, però, la situazione è monitorata costantemente e si rispolverano i piani di evacuiazione.
I Campi Flegrei, del resto, interesserebbero una vasta zona che arriva fino a Fuorigrotta. Proprio in questo quartiere, l’altra sera c’è stata la prima vittima illustre. Si tratta dello Stadio del Napoli, dedicato a Diego Armando Maradona.
La struttura ha riportato seri danni. L’ultima scossa di magnitudo 2.7 seppur lieve è stata, forse, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Alla fine dopo una miriade di scosse, ognuna definita lieve, la struttura ha riportato dei danni.
Si tratta delle gradinate dell’anello inferiore dello stadio. Il settore B4 della curva B starebbe cedendo, lesionato. Il Comune, infatti, ha dovuto fare un sopralluogo e sarà chiamato ad intervenire con dei lavori del costo stimato superiore ai 100.000 euro.
Al momento sono stati eseguiti lavori di messa in sicurezza. I tecnici hanno rivelato criticità tali da portare alla chiusura del settore. Nelle prossime ore si provvederà subito all’intervento strutturale che dovrebbe evitare guai peggiori alla struttura.
La preoccupazione, in base anche a queste notizie, intanto, si alza giorno dopo giorno insieme al suolo.