Di certo, a nessuno piace ascoltare un discorso pieno zeppo di errori grammaticali. Sì, perché dobbiamo pensare che gli errori grammaticali non stanno solo nello scrivere.
Anche nel parlato, e forse molti di più lì, di errori ce ne sono e come. Da un punto di vista psicologico, ascoltarli può far davvero male.
Non solo un senso di fastidio, ma molto altro. Cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta.
La grammatica “ti stressa”
Una delle prime cose che ci insegnano da bambini, sia a casa che a scuola, è il “parlar bene”, non solo cercando di esser chiari e articolando quanto meglio le parole ma, al tempo stesso, anche coniugando i verbi al modo giusto, facendo sì che il suono risulti essere quanto più bello possibile. Parlar bene non deve essere il privilegio di pochi, ma alla portata di tutti.
La scuola ha il suo ruolo fondamentale nella formazione quanto anche nella disciplina linguistica ma, al tempo stesso, sta anche a ciascuno di noi impegnarci al saper ben parlare e scrivere. C’è chi consiglia sempre di leggere, qualunque cosa, dai libri alle riviste…purchè si legga. Sì, perché leggere ci aiuta ad arricchire il nostro vocabolario ed il nostro lessico e non saranno, così, soltanto poche le parole che utilizziamo, ma molte molte di più.
Ma, nonostante tutto, il parlar bene non è ancora da tutti. E quanti sono ancora (dalla tv, alla radio, al web, al parlare collettivo comune) coloro che di strafalcioni linguistici e grammaticali ne fanno e come. È bene sapere che, ci sono alcuni casi in cui ascoltare errori grammaticali o strafalcioni, possono provocare un dolore vero e proprio.
Cosa succede ad ascoltare troppi errori di grammatica
No, non solo un senso di fastidio ad ascoltare ciò. Secondo uno studio portato avanti dai ricercatori di Birmingham, sentire un errore grammaticale in un discorso può influire sulla variabilità della frequenza cardiaca. Nello specifico, ad alcune persone, di età diversa e di diversa estrazione culturale, sono stati fatti ascoltare 40 audio di discorsi su argomenti comuni, pronunciati da voci sia maschili sia femminili e con accenti diversi, la metà dei quali conteneva errori grammaticali.
Stando ad un articolo della rivista “Focus”, ascoltando e monitorando l’attività cardiaca dei soggetti, si è notata una forte reazione del sistema nervoso ad ogni errore di grammatica ascoltato, con relativa regolazione del battito cardiaco. In sostanza, la variabilità della frequenza cardiaca e il battito diventavano irregolari quanti più errori venivano ascoltati, provocando così una vera e propria situazione di stress.