Una situazione che sta suscitando non poca preoccupazione fra i cittadini che vivono in questi territori, compresi fra il Vesuvio ed i Campi Flegrei.
A rimarcare ancora di più un rischio che, al momento, non sembra essere all’ordine del giorno, ci si è messa anche una tv Svizzera con un suo personale documentario.
Riguarda la possibile eruzione proprio dei Campi Flegrei. Vediamo insieme cosa è successo.
Quel documentario “eccessivo”
Uno scenario apocalittico che, così descritto e fatto vedere, tende ad assomigliare veramente ad un film che mixa insieme fantascienza e horror. Questo è quello che è stato trasmesso da RSI, una tv svizzera in lingua italiana circa quello che potrebbe succedere in una possibile, quanto immediata, esplosione ed eruzione dei Campi Flegrei.
Una situazione che ha messo in allarme i cittadini in quanto questo video è stato postato sui social, visto nella locale tv ma, nonostante ha fatto l’immediato giro del mondo, a partire dal titolo del documentario stesso: “Napoli, il supervulcano che minaccia l’Europa”.
È andato in onda il 4 aprile scorso proprio sulla tv svizzera e, clou del documentario stesso, è stato vedere la città di Napoli che, in caso di questa eruzione dei Campi Flegrei, verrebbe sommersa da 30 metri di materiale vulcanico nel giro di poche ore e le ceneri potrebbero arrivare a toccare tutti gli Stati d’Europa.
Qualcosa di davvero apocalittico, che sembra essere più che altro un film. In realtà, però, a tornar seri, ciò ha messo davvero in allarme la popolazione che, da più di un mese, convive con le scosse di terremoto quasi giornaliere e con l’ansia di andare a leggere quanto a vedere i bollettini dell’INGV e dell’Osservatorio Vesuviano nella speranza di non leggere mai la notizia di una possibile eruzione.
La tv svizzera: ecco cosa potrebbe accadere a Napoli e ai Campi Flegrei
Ciò che, però, ha maggiormente colpito di questo documentario è stato vedere proprio la simulazione dell’eruzione e dell’esplosione dei Campi Flegrei. Vedere la città di Napoli avvolta dalla nube piroclastica, fuoco e fiamme su Piazza del Plebiscito e tutto il rischio che potrebbe correre la zona collinare a ridosso di Napoli e Pozzuoli.
L’INGV ha voluto dire la sua su questo documentario: “Si tratta di una informazione non basata su dati, e che ignora completamente tutte le importanti attività scientifiche e di pianificazione che hanno visto, e ancora vedono, scienziati e Protezione Civile lavorare fianco a fianco per gestire al meglio delle conoscenze la pericolosità vulcanica ed il relativo rischio di una delle aree più antropizzate al mondo”.
Dall’altro lato, come spiega anche Fanpage, sempre l’INGV ha voluto specificare che “nessuna delle 70 eruzioni avvenute nell’area negli ultimi 15.000 anni, dopo il collasso calderico del Tufo Giallo Napoletano, si avvicina neanche lontanamente allo scenario rappresentato nel documentario e pubblicato su alcune testate giornalistiche, ignorando informazioni ben note e continuamente consultabili sul nostro sito”.
La situazione, comunque, nella zona dei Campi Flegrei quanto anche di quella del Vesuvio è costantemente monitorata dagli esperti e, al momento, nonostante terremoti e bradisismo, no è allarmante.
