Kate Middleton: scatta l’indagine shock | Ecco cosa sarebbe successo nella clinica. Pazzesco

Dalla London Clinic confermano: la cartella di Kate ha subito un tentativo di hackeraggio. Una cosa gravissima. Ecco i dettagli.

I fatti risalgono allo scorso gennaio quando Kate era ricoverata per sottoporsi all’intervento all’addome. Intorno alla Principessa un vero e proprio accanimento mediatico.

Invasione della privacy

La storia, a quanto pare, non per tutti è fonte di insegnamento. Ci sono persone che si impegnano con tutte le loro forze per fare in modo che gli errori del passato si ripetano tal quali. Anni fa toccò a Diana, recentemente è toccato (pare) a Meghan e ora è la volta di Kate.

Per qualche ignoto motivo una parte dei media e dell’opinione pubblica si è prefisso come unico obiettivo nella vita quello di dare il tormento alle donne della famiglia reale inglese. Anni fa, a seguito del divorzio da Carlo, intorno a Diana si scatenò un vero e proprio uragano di malvagità e cattiveria con paparazzi e giornalisti che facevano letteralmente carte false per poter carpire il dettaglio scandaloso, la foto imbarazzante, la registrazione delle sedute dallo psicologo.

Con Meghan si è tentato di fare lo stesso ed è per questo che lei ed il marito, appena hanno potuto, sono letteralmente andati in esilio volontario negli Stati Uniti. Ora tocca a Kate.

Prima le voci sui possibili tradimenti di William con la migliore amica di lui Rose, poi le dicerie sul suo stato di salute (addirittura c’è chi ha insinuato che Kate sia in realtà morta), poi la bolla mediatica sulla foto di famiglia ritoccata ed ora il becero tentativo di impossessarsi della sua cartella clinica.

Tentativo di hackeraggio

Dopo le incertezze delle prime ore è stata proprio la London Clinic, l’esclusivo ospedale privato utilizzato spesso dalla Royal Family proprio perché è una struttura che garantisce il massimo livello di privacy, a confermare.

La London Clinic. E’ in questa struttura che molti membri della famiglia reale inglese sono stati ricoverati, proprio perché essa garantisce il massimo livello di privacy. Foto Web Source

Almeno un dipendente della struttura, nei giorni di gennaio in cui Kate è stata ricoverata, ha tentato di eseguire un accesso non autorizzato alla cartella clinica di Kate. Una cartella preziosa i cui dati fanno gola a molti e che avrebbero potuto fruttare tantissimi soldi al dipendente infedele.

Ma l’ospedale è stato categorico: “non c’è posto” alla London Clinic per coloro che violano la fiducia dei pazienti“Crediamo fermamente che tutti i nostri pazienti, indipendentemente dal loro status, abbiano diritto alla privacy e alla riservatezza per quanto riguarda le informazioni mediche”. Così l’ospedale in una nota.

E’ iniziata un’indagine interna e i colpevoli verranno seriamente sanzionati.