Coronavirus: il Covid-19 creato in laboratorio? Le ultime dichiarazioni non lasciano dubbi

Nel giorno durante il quale si commemorano tutte le vittime del Covid, tante sono ancora le domande alle quali non abbiamo una risposta certa.

Da dove è mai venuto il Covid? Virus presente in natura, che non avevamo mai conosciuto, o qualcosa creato in laboratorio?

Coronavirus: un virus creato in laboratorio? Le ipotesi allo studio
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Tante le domande, tante le ipotesi. Ad oggi cosa sappiamo del Coronavirus?

Coronavirus: che tipo di virus era?

Sono stati degli anni difficili e complicati. Dal 2020, da quel 9 marzo, quando l’Italia tutta si fermò e iniziò quello che sarebbe stato il periodo più buio e doloroso della storia recente. Il Coronavirus, meglio conosciuto con il nome scientifico di Covid – 19, entrava a far parte ufficialmente della storia dell’umanità.

Cosa sapevamo, all’epoca, di questo nuovo virus? Cosa avrebbe provocato, se mai c’era una cura per poterlo sconfiggere…nulla: non sapevamo nulla. La letteratura medica quanto anche la scienza si trovarono ad essere impotenti nei suoi confronti e, nel frattempo, lui subdolo ed invisibile, si propagava, si moltiplicava, uccideva.

Tante, davvero troppe le vittime nel giro di pochi mesi e, in particolare, in determinate città d’Italia, la situazione era davvero drammatica. Bergamo, la città più colpita ma non da meno sono state tutte le altre città. Il mondo intero era sotto scacco del Coronavirus. Ma, a distanza di 4 anni da quei terribili momenti, c’è una domanda alla quale non è stata ancora una risposta: dove è nato il nuovo virus?

Coronavirus: un virus creato in laboratorio? Le ipotesi allo studio
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Che sia qualcosa di creato in laboratorio?

Le teorie sono tante, ma quella che ultimamente sta prendendo più piede, ed è quella della sua apposita creazione in laboratorio. L’ipotesi è stata rilanciata da uno studio condotto da ricercatori dell’University of New South Wales e pubblicato su “Risk Analysis”. Cosa dicono gli esperti italiani su questa teoria?

Nel 2020 poco dopo lo scoppio della pandemia, tra tante reticenze del governo cinese e l’Organizzazione mondiale della sanità che copriva il loro silenzio, già sorgevano dubbi sul fatto che questo virus potesse essere un virus naturale, per tantissime caratteristiche” – afferma Maria Rita Gismondo, in un’intervista all’Adnkronos.

Sempre al sito Adnkronos, a rispondere in merito è anche Pierluigi Lopalco, epidemiologo: Lo studio in questione non porta alcuna prova, ma utilizza un metodo in base al quale ‘non si può escludere’ l’origine artificiale del virus”.

A questi, si affianca anche l’opinione di Matteo Bassetti, infettivologo: “Quando vedrò il lavoro con i dati scientifici a comprova di quanto oggi hanno ‘spoilerato’ i colleghi, lo commenterò. Vediamo che cosa c’è di dati, ma per il momento mi pare che si sostenga che questo virus fosse presente in aree molto vicino a Wuhan anni prima”.