Boom di chiamate e truffe telefoniche: il registro delle opposizioni è una burla | Ecco come difenderti da questa aggressione continua

Il registro delle opposizioni esiste da due anni ma nessuno se ne è accorto. E’ infatti boom di chiamate e truffe telefoniche.

A volte il telemarketing è veramente aggressivo e le truffe telefoniche sono all'ordine del giorno.

Ormai neanche i numeri di cellulare sono più al sicuro. Sembra che non si riesca proprio ad arrestare questa ondata di telefonate moleste.

Se telefonando…

“Houston, abbiamo un problema” o, meglio, Italia visto che nel nostro Paese nulla sembra fermare l’invasione delle chiamate telemarketing o comunque indesiderate: si prova ad arginare il fenomeno con l’introduzione di nuove misure, inasprendo le sanzioni già previste.

Il nuovo decreto legislativo sulle comunicazioni elettroniche, da approvarsi entro il 24 marzo prossimo, ha infatti aumentato gli importi delle multe, che diventano decisamente più salate (fino a un milione di euro) per i call center che non rispettano la volontà dei cittadini, risultando oltremodo molesti.

Le società di telemarketing infatti non rispettano le norme, tempestando di telefonate i cittadini, compresi quelli che hanno revocato il consenso ad esser disturbati per comunicazioni commerciali: del resto i sistemi automatizzati, che ormai si occupano di comporre numeri ed interloquire in via diretta, non si fanno certo scrupoli di sorta a turbare la nostra pace quotidiana.

“Si’, NON lo voglio”!

E’ la nuova frontiera delle truffe a distanza, consistente nel registrare il “sì” della persona che risponde al telefono, per poi utilizzarlo, attraverso un copia incolla digitale, in una nuova registrazione audio, con la quale l’ignaro “cliente” richiederà il cambio di gestore telefonico oppure del fornitore della luce o del gas, senza mai aver espresso volontà e consenso in tal senso.

Una volta che la truffa è andata a buon fine, la persona raggirata riceverà a stretto giro una comunicazione del cambio gestorio avvenuto: contestualmente, viene recapitata una bolletta, con costi in addebito, per la cessazione del precedente contratto.

Ormai neanche i cellulari sono più immuni dalle telefonate moleste. Foto Web Source

A questo punto, la vittima potrà soltanto iniziare un iter fatto di telefonate, mail, raccomandate sempre più pressanti (e stressanti) per riottenere il “vecchio” abbonamento, dovendo però pagare al nuovo gestore le bollette relative al periodo di copertura (seppur estorta con l’inganno).

Sul piede di guerra

Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra: un consiglio sempre valido è quello di non rispondere mai con un “sì” diretto ed inequivocabile, quando si ricevono telefonate commerciali da numeri sconosciuti, occultati o sospetti.

Insomma, il nuovo Registro delle Opposizioni non ha sortito gli effetti sperati ed è per questo che si è dovuti intervenire ulteriormente. Sarà introdotta con un apposito decreto la modifica del Codice delle Comunicazioni Elettroniche.

Sul piatto della bilancia c’è l’inasprimento delle somme a sanzione: un call center molesto dovrà tenerne necessariamente conto, rischiando una multa da 50mila euro fino ad un massimo di un milione di euro, per ogni violazione riscontrata.

Per le associazioni a favore dei consumatori, però, la soluzione definitiva potrebbe essere soltanto una: seguire il modello olandese, che prevede il divieto di effettuare telefonate commerciali verso numeri mobili o fissi, quando manchi fin dall’inizio il consenso ad esser contattati per fini commerciali e di marketing (al contrario di adesso, dove il diniego del consenso deve essere preventivamente fornito ed inserito nel registro delle opposizioni). Servirà tutto questo? La risposta, al prossimo squillo.