Giappone: licenziamento shock | Ecco cosa ha combinato il preside

L’uomo, 59 anni, ha confessato di aver commesso una leggerezza. Le conseguenze del gesto sono state allucinanti.

Quello che è accaduto ad un preside in Giappone ha del clamoroso! Foto Web Source

Il Giappone, è proprio il caso di dirlo, su certe cose non scherzano! Lo ha imparato a sue spese un 59 preside di scuola media. Licenziato in tronco senza possibilità di ricevere la pensione per un motivo assurdo!

Harakiri!

I giapponesi sono un popolo molto ligio, serioso nelle occasioni pubbliche, cerimonioso ed attento all’etichetta, è risaputo. Ma cosa avrà mai fatto l’anonimo preside (in Giappone, forse non tutti lo sanno, è rarissimo che i nomi dei protagonisti di fatti di cronaca vengano rivelati alla stampa) per meritare addirittura il licenziamento in tronco e l’impossibilità di ricevere la pensione?

Ebbene, tenetevi forte, per questa volta i nostri amici nipponici si sono superati! Il pover’uomo, in un giorno come tutti gli altri, si è recato al solito market situato nei pressi della scuola per prendersi un caffè.

Premessa necessaria: in tantissimi market giapponesi, se non addirittura in tutti, c’è la possibilità di autogestirsi relativamente ad alcuni prodotti. Questo perché nei market vi è la possibilità di mangiare e bere ciò che si è appena acquistato.

Quindi ci sono dei forni a microonde per riscaldare i cibi pronti, distributori di ghiaccio da cui attingere per rendere fresche le bevande appena comprate e si possono anche comprare, attraverso appositi distributori, tantissimi tipi di bevande e caffè.

Per quanto concerne le bevande il refill (cioè il rabboccare più volte il bicchiere) è gratis quello che si paga è il bicchiere. Esistono varie misure per i bicchieri, dalla small alla large, ognuno col suo costo.

Ma dunque cosa ha fatto il signor (ex) preside? Ha, udite udite, comprato un bicchiere medio riempiendolo però come fosse un large!

Essere licenziati per la grandezza di un bicchiere. Assurdo ma vero! Foto Web Source

No! Non stiamo affatto scherzando! Il nostro “genio del male”, degno erede di Arsenio Lupin, è stato scoperto con le mani nel sacco da un commesso del minimarket, che prontamente ha chiamato le forze dell’ordine: un crimine di questa portata meritava di certo una punizione esemplare! 

Il “criminale” è stato così raggiunto al di fuori del locale commerciale, mentre si dileguava a bordo della sua potente e sgommante utilitaria: la polizia lo ha acciuffato ed il “malvivente” ha alzato bandiera bianca.

La confessione

Torchiato dagli investigatori, il preside-Lupin non ha retto: ha confessato tutti i suoi crimini, rivelando di aver utilizzato questo “geniale” stratagemma almeno altre sei volte, per un totale di sette: un risparmio fraudolento di ben 490 yen, una cifra mostruosa, corrispondente a circa 3 euro!

Non è bastato che l’uomo proferisse le sue scuse, promettendo di non farlo mai più: del resto si sa come sono i giapponesi, per un delitto del genere è già tanto che non gli abbiano dato l’ergastolo senza possibilità di richiedere la condizionale!

Pena severa

Di certo l’anonimo malvivente si aspettava qualche punizione per le sue malefatte. Ma mai si sarebbe potuto immaginare che un bicchiere di caffè gli sarebbe costato il licenziamento in tronco. La confessione, fatta a cuor leggero, gli è costata dunque moltissimo: il Consiglio dell’Istruzione di zona ha deciso di comminargli la pena massima, il licenziamento per condotta immorale.

E non è finita qui: gli è stata anche revocata la pensione (futura), sempre con la motivazione che una condotta così “grave”  è da considerarsi totalmente “indegna per un funzionario pubblico educativo“.

Una storia particolare, una punizione a dir poco esemplare. Certamente da oggi i giapponesi ci penseranno due volte prima di scegliere il bicchiere sbagliato per risparmiare un paio di yen!