Lasciare un ristorante senza pagare il conto è un crimine odioso. Ma se il ristoratore diffonde le immagini dei furfanti è reato?
Sta diventando sempre più diffusa tra i ristoratori la prassi di pubblicare sulle pagine social delle loro attività i volti dei clienti che scappano via senza pagare il conto. Ma pubblicare le loro immagini è legale?
I furbetti del conto
La prassi di scappare senza pagare il conto probabilmente è nata con la nascita stessa dei ristoranti. Uno o più avventori si siedono a tavola, mangiano fino allo sfinimento poi, con una scusa qualsiasi si alzano e scappano via senza pagare.
Purtroppo ce ne si accorge quando ormai è già troppo tardi. Di solito chi agisce in questo modo sceglie sempre locali affollati e momenti particolarmente frenetici per mettere in atto i suoi intenti criminali. Perché, sia ben chiaro, andare a mangiare al ristorante sapendo di non voler pagare è reato.
Pagare il conto
Attenzione però! Non sempre non pagare il conto è reato. Ad esempio se, al momento di pagare, ci rendiamo conto di non avere il portafoglio o di non avere soldi con noi non stiamo commettendo alcun reato. Perché non vi è dolo in questa circostanza. Ovviamente il ristoratore non resterà a mani vuote ma per avere il dovuto dovrà proporre un’azione di recupero del credito.
Ma se una persona si siete a tavola consapevole e con l’intenzione di non pagare allora sì che sta commettendo reato. Tale reato si chiama insolvenza fraudolenta ed è punibile con la reclusione fino a due anni e con una multa di 516 euro.
Immortalare i furbetti
Come dicevamo negli ultimi anni sempre più ristoratori stanno adoperando una sorta di piccola punizione/vendetta nei confronti dei lestofanti che vengono, mangiano e se ne vanno senza pagare.
Utilizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza interne al locale ne estraggono dei fotogrammi e li pubblicano sui loro profili social. E fin quando si ha l’accorgimento di oscurare i volti delle persone coinvolte nulla quaestio. I più però, almeno fino a qualche tempo fa, non oscuravano i volti dei furbetti. Ebbene proprio per questo motivo si è passibili di denuncia.
La legge sul tema parla chiaro: le immagini di videosorveglianza rientrano tra i dati personali. Bisogna quindi rifarsi al Codice in Materia di Dati Personali. Tale codice stabilisce che è vietato diffondere foto, video o audio senza il consenso del diretto interessato. Farlo significa violare la sua privacy e commettere il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.