Bimbi e smartphone | La scienza parla chiaro ma nessuno ci crede

Sono tanti i genitori che, pur di veder tranquilli i propri bambini, danno loro in mano i dispositivi elettronici per poterli “intrattenere”.

Ma è necessario capire che, ad di sotto dei 2 anni, ai più piccoli questi dispositivi o, anche, metterli davanti la tv, può far loro male.

I più piccoli “soffrono” con i dispositivi elettronici | Cosa accade di preciso?
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Perché succede questo? Cerchiamo di capirlo insieme.

Bambini e schermi: cosa succede?

Anche noi, quando eravamo piccoli, avevamo l’ora dei cartoni animati: un momento tanto atteso e che durava, davvero, il tempo giusto, quello di qualche puntata. Poi basta: la tv veniva spenta e i nostri genitori ci mandavano a giocare con quelli che erano i giocattoli veri e propri. Le stanzette dei bambini di allora scoppiavano per i tanti giocattoli presenti.

E i bambini di oggi? Le loro camerette scoppiano ancora di giocattoli…ma effettivamente, i piccoli quanto tempo passano ad intrattenersi con loro? Molto più poco rispetto alla generazione che li ha preceduti. Sì, perché oggi, ad intrattenerli c’è altro: cellulari, tablet e, anche, la televisione. E questi dispositivi elettronici li intrattengono molto più del dovuto.

Sbagliato? Giusto? O semplicemente evoluzione tecnologica e, di conseguenza, anche del modo di intrattenersi dei bambini stessi? Cerchiamo di capirlo insieme. Nel 2019, l’OMS ha lanciato un appello ben preciso: “I bambini da zero a due anni non dovrebbero essere mai lasciati davanti a uno schermo di tv, tablet, pc e smartphone. Al massimo un’ora al giorno, invece, è il tempo consigliato per i bambini da due a cinque anni”.

I più piccoli “soffrono” con i dispositivi elettronici | Cosa accade di preciso?
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I dispositivi elettronici creano danni ai piccoli

In quanti hanno ascoltato questo tipo di appello? L’OMS, infatti, ha lasciato scritto questo perché, nel corso di questi ultimi anni, sono stati riscontrati, specie nei pazienti più piccoli, diversi problemi comportamentali, specialmente in coloro che vengono affidati a cosiddetti “schermi-babysitter”.

Problemi come irritabilità, apatia, ritardo nel linguaggio, alterazioni del sonno e, nei casi più gravi, anche difficoltà di linguaggio, di comprensione ed alterazione della memoria. Stando ad alcuni studi dell’Università di Philadelphia, l’esposizione agli schermi di neonati e bambini di età inferiore ai due anni potrebbe essere associata a problemi di elaborazione sensoriale.

Anche se i bambini sembrano normali, stanno bene anche fisicamente, in realtà hanno problemi che riguardano la loro sensibilità (sensibilità inferiore ed essere più lento a rispondere agli stimoli – come essere chiamati per nome, o essere turbato da suoni, rumori o luci).

Tornare a come noi eravamo bambini? Forse sarebbe l’ideale!