Sangue di Giuda: il segreto del vino amato dai giovani è nel nome

E’ uno dei vini più amati dai giovani e dai neofiti ma il suo nome cela un vero e proprio mistero che nessuno riesce a decifrare.

Il Sangue di Giuda è particolarmente amato dai giovani. Foto Web Source

Dolce, frizzantino e dal colore inconfondibile. Nonostante sia conosciutissimo cela un mistero che, ad oggi, nessuno ha ancora risolto.

Dolce piacere

Forse non sarà il vino più nobile ricercato del pianeta, anzi sembra che gli intenditori tendano a snobbarlo, ma il Sangue di Giuda è decisamente un vino da tenere in cantina. Il suo colore particolarissimo, un rosso con venature viola, e il suo sapore dolce e frizzantino lo rendono particolarmente apprezzato dai giovani.

E’ un vino che si sposa particolarmente bene con i dolci o che esalta il gusto delle grigliate di carne ma che in generale si può consumare in ogni occasione. C’è però un grande mistero legato a questo vino: nessuno sa perché si chiami così.

Il nome misterioso

Persino Regione Lombardia sui suoi canali telematici principali (Sangue di Giuda viene dalla zona del pavese) non si azzarda a tentare di dare una spiegazione sul nome del vino ma ne descrive solo le caratteristiche tecniche.

E questo perché, strano ma vero, nessuno sa perché Sangue di Giuda si chiami così. Esistono tante leggende in merito ma la verità non la conosce nessuno.

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Le ipotesi più suggestive

L’ipotesi più semplicistica si basa unicamente sul colore del vino: un rosso scuro con venature viola che ricorda il sangue avvelenato del traditore per antonomasia. E dunque Sangue di Giuda si chiama così perché il colore del vino ricorda il colore del sangue.

Un’altra ipotesi vuole che Sangue di Giuda si chiami così perché é un vino traditore. Visto che è dolce, fruttato e frizzante chi lo beve non si rende conto di star comunque bevendo un alcolicotende ad abusarne. Dunque Sangue di Giuda si chiama così perché è un vino che ti tradisce portandoti a berne troppo.

L’ultima ipotesi è la più romantica (e fantasiosa): leggende locali narrano che Giuda sia stato perdonato da Gesù dopo il suo suicidio. Gesù quindi lo avrebbe resuscitato e spedito in Lombardia. Qui però le popolazioni locali, riconosciutolo, avrebbero con ogni mezzo tentato di ucciderlo nuovamente.

Per ingraziarsi i favori del popolo allora, Giuda compì un miracolo: salvò le viti colpite da una malattia incurabile e le rese assai resistenti. La gente del luogo, che è Broni, per ringraziarlo dedicò a lui il vino ottenuto dalle viti risanate.

Ripetiamo: è un’ipotesi favolistica legata ad una leggenda metropolitana ottocentesca. Non solo di Broni non è fatto il minimo cenno nelle scritture ma, soprattutto, nella Bibbia il suicidio è considerato gesto imperdonabile e quindi mai Gesù avrebbe potuto premiare un suicida.

Quello del nome di questo vino resta, dunque, un vero e proprio mistero.