E’ uno dei vini più amati dai giovani e dai neofiti ma il suo nome cela un vero e proprio mistero che nessuno riesce a decifrare.
![](https://www.pienosole.it/wp-content/uploads/2024/02/Calici-di-vino.jpg)
Dolce, frizzantino e dal colore inconfondibile. Nonostante sia conosciutissimo cela un mistero che, ad oggi, nessuno ha ancora risolto.
Dolce piacere
Forse non sarà il vino più nobile e ricercato del pianeta, anzi sembra che gli intenditori tendano a snobbarlo, ma il Sangue di Giuda è decisamente un vino da tenere in cantina. Il suo colore particolarissimo, un rosso con venature viola, e il suo sapore dolce e frizzantino lo rendono particolarmente apprezzato dai giovani.
E’ un vino che si sposa particolarmente bene con i dolci o che esalta il gusto delle grigliate di carne ma che in generale si può consumare in ogni occasione. C’è però un grande mistero legato a questo vino: nessuno sa perché si chiami così.
Il nome misterioso
Persino Regione Lombardia sui suoi canali telematici principali (Sangue di Giuda viene dalla zona del pavese) non si azzarda a tentare di dare una spiegazione sul nome del vino ma ne descrive solo le caratteristiche tecniche.
E questo perché, strano ma vero, nessuno sa perché Sangue di Giuda si chiami così. Esistono tante leggende in merito ma la verità non la conosce nessuno.
![](https://www.pienosole.it/wp-content/uploads/2024/02/Sngue-di-Giuda.jpg)
Le ipotesi più suggestive
L’ipotesi più semplicistica si basa unicamente sul colore del vino: un rosso scuro con venature viola che ricorda il sangue avvelenato del traditore per antonomasia. E dunque Sangue di Giuda si chiama così perché il colore del vino ricorda il colore del sangue.
Un’altra ipotesi vuole che Sangue di Giuda si chiami così perché é un vino traditore. Visto che è dolce, fruttato e frizzante chi lo beve non si rende conto di star comunque bevendo un alcolico e tende ad abusarne. Dunque Sangue di Giuda si chiama così perché è un vino che ti tradisce portandoti a berne troppo.
L’ultima ipotesi è la più romantica (e fantasiosa): leggende locali narrano che Giuda sia stato perdonato da Gesù dopo il suo suicidio. Gesù quindi lo avrebbe resuscitato e spedito in Lombardia. Qui però le popolazioni locali, riconosciutolo, avrebbero con ogni mezzo tentato di ucciderlo nuovamente.
Per ingraziarsi i favori del popolo allora, Giuda compì un miracolo: salvò le viti colpite da una malattia incurabile e le rese assai resistenti. La gente del luogo, che è Broni, per ringraziarlo dedicò a lui il vino ottenuto dalle viti risanate.
Ripetiamo: è un’ipotesi favolistica legata ad una leggenda metropolitana ottocentesca. Non solo di Broni non è fatto il minimo cenno nelle scritture ma, soprattutto, nella Bibbia il suicidio è considerato gesto imperdonabile e quindi mai Gesù avrebbe potuto premiare un suicida.
Quello del nome di questo vino resta, dunque, un vero e proprio mistero.