Inizia a mietere vittime il vaiolo dell’Alaska, il nuovo virus di recente scoperta, l’Alaskapox. A riferirlo le autorità sanitarie del posto.
La vittima un anziano signore, al momento non sono, però, chiare le dinamiche per cui l’uomo avrebbe contratto la malattia. Sotto accusa il gatto randagio che viveva con lui.
L’uomo viveva nella penisola di Kenai. Malato da novembre e poi ricoverato è morto alla fine di gennaio così come riporta la nota.
Primo morto a causa del Vaiolo dell’Alaska
Il Vaiolo dell’Alaska, noto anche come AKPV (Alaska Pox Virus), è una malattia infettiva che, si pensa, sia di origine animale. Questa malattia, sebbene sia specifica di questa regione, può essere importante da conoscere. Oggi con la prima vittima, in base alle ultime esperienze legate a pandemia e trasmissione di virus, conoscere e preparsi ad un nuovo virus è di fondamentale importanza.
L’AKPV è causato da un virus appartenente alla famiglia Poxviridae, simile al virus del vaiolo. Generalmente, si ritiene che il virus si trasmetta attraverso le punture di insetti come zanzare e mosche.
L’anziano signore morto a causa di questo virus, come riportato nel referto, aveva curato un gatto randagio e questi spesso lo graffiava. L’animale è risultato negativo, però, le sue abitudini di caccia nei confronti di piccoli roditori e i graffi ed i morsi alla vittima avrebbero potuto, in qualche modo, trasmmettere la malattia.
Di origine animale potrebbe ben presto diffondersi
La malattia provoca lesioni cutanee estese, simili a piaghe o vesciche, che possono portare a infezioni secondarie e perdite di pelliccia negli animali colpiti o pelle nel caso dell’uomo. Il vaiolo dell’Alaska è particolarmente pericoloso, al momento, per la fauna del posto, soprattutto, piccolo mammiferi.
Questo può portare a una maggiore diffusione del virus, mettendo a rischio l’intera popolazione. La ricerca scientifica svolge un ruolo fondamentale nella comprensione e nel controllo del vaiolo dell’Alaska.
Gli scienziati collaborano con le comunità indigene, i gestori delle riserve naturali e gli enti di conservazione per raccogliere dati e implementare strategie di prevenzione e controllo più efficaci. La lotta contro il vaiolo dell’Alaska rappresenta una sfida importante, ma anche un’opportunità per comprendere meglio le dinamiche delle malattie animali e preservare la salute degli ecosistemi.
I test hanno trovato prove di infezione in diverse specie di piccoli mammiferi nell’area di Fairbanks, comprese le arvicole dal dorso rosso, e in almeno un animale domestico. Tutte le persone, del resto, coinvolte in casi di Vaiolo dell’Alaska, solo sei casi negli ultimi anni, vivevano nella zona di Fairbanks, a più di 300 miglia dalla penisola di Kenai, dove oggi c’è stata, però, la prima vittima.