Ciò di cui stiamo per parlarvi potrà far sorridere molti ma, allo stesso tempo, anche storcere il naso a qualcuno. Ma, vuoi o non vuoi, questa è la nostra natura.
Parliamo infatti dell’importanza di quelle che, anche i più piccini, chiamano le “scoregge”, ma in termine tecnico, è meglio definirli “peti”.
Non dobbiamo solo immaginarli come qualcosa di disgustoso perchè, anche se non lo sappiamo, sono dei segnali che il nostro corpo ci dà.
Le flatulenze: quando è bene “ascoltarle”
Sembra assurdo, eppure lo è: quelle che sembrano cose disgustose sono, in realtà, dei veri e propri segnali che il nostro corpo lancia. Stiamo parlando delle più comuni “scoregge”, in termine scientifico “peti”. Erroneamente, li si indentifica come un qualcosa di rumoroso e dall’odore sgradevole.
Certo, non possiamo negare che non lo siano ma, in fondo, dobbiamo sapere che la loro funzione è anche un’altra e, forse, è la più importante. Partiamo dal presupposto che sono delle vere e proprie “flatulenze”, un qualcosa di naturale del nostro organismo, un segnale di comunicazione del nostro corpo che, troppo spesso, ignoriamo.
Sono fatte prevalentemente di gas e, dato in alcuni casi, il loro caratteristico odore, ci fanno capire come sta il nostro corpo e se sono eventualmente presenti degli squilibri, specie, a livello intestinale. Iniziamo con l’affermare che i peti sono composti da azoto, ossigeno, anidride carbonica, metano e idrogeno, con tracce di altri gas che contribuiscono a darne il caratteristico odore. Ed è proprio l’odore a cambiare in base a ciò che mangiamo.
Quanta frequenza hanno? Beh, non lo si può affermare con certezza perché è un qualcosa di prettamente soggettivo e varia a seconda della propria flora intestinale, ad eventuali squilibri che proprio il nostro intestino ha o, anche, se non abbiamo digerito in modo ottimale.
Rumori e odori sgradevoli: bisogna preoccuparsi?
La cosa, però, che ci mette più in imbarazzo sulle nostre flatulenze, sta nell’odore. Come può essere? Se è particolarmente sgradevole, segnala un’eccessiva fermentazione intestinale o eventuali problemi di assorbimento, ma può essere anche un allarme di una possibile infiammazione o infezione intestinale.
Sappiamo, anche, che ci sono alcuni tipi di alimenti che possono aumentare la frequenza delle flatulenze, come i latticini, i legumi e alcuni tipi di verdure. Allora, quando è veramente necessario preoccuparsi?
Se le “scoregge” si accompagnano a dolore, a gonfiore addominale, a cambiamenti circa le nostre abitudini intestinali, o peggio ad una perdita di peso inspiegabile o ad altri sintomi come febbre o nausea, è necessario ricorrere a un parere medico per escludere condizioni più serie.
Il tutto, però, parte sempre dallo stesso scopo: impariamo ad ascoltare il nostro corpo, anche quando fa qualche rumorino inaspettato.