Allarme mercurio: mare e pesci sono inquinati | Le specie più a rischio sono quotidianamente sulle nostre tavole. Devi evitarle se vuoi salvarti

La presenza del mercurio nei pesci che consumiamo alle nostre tavole è sempre in agguato e, purtroppo, sempre presente ancora oggi.

Il rischio di ingerire, mangiando del pesce, questo metallo dalle capacità altamente tossiche, con le conseguenze negative per la nostra salute, è ancora all’ordine del giorno.

Ci sono, però, come vedremo più avanti, accorgimenti che possiamo adottare per difenderci da questo rischio e, soprattutto, ci sono specie di pesci più propensi a contenere mercurio.

Il mercurio presente nei mari contagia i pesci che mangiamo

L’argomento della presenza di questo metallo nel pesce è diventato sempre più importante nel corso degli anni, poiché questo metallo pesante rappresenta una minaccia significativa per la salute umana. Il mercurio è una sostanza tossica che può accumularsi negli organismi marini e, a sua volta, può entrare nella catena alimentare.

Ci sono diverse cause alla base dell’aumento dei livelli di questa sostanza nei mari e negli oceani. Le principali fonti di inquinamento da mercurio sono l’industria, l’agricoltura, le miniere elettriche e la produzione di energia. Queste attività rilasciano il mercurio nell’aria e nell’acqua, che quindi viene assorbito dalle specie marine.

Una volta che il mercurio entra nell’acqua, viene convertito in metilmercurio, una forma altamente tossica del metallo. Il metilmercurio viene assorbito dai piccoli organismi marini, che a loro volta vengono mangiati da pesci più grandi. Questo processo, chiamato biomagnificazione, fa sì che i livelli di mercurio si accumulino man mano che si sale nella catena alimentare, raggiungendo concentrazioni più elevate nei pesci predatori di cima.

I pesci che si trovano in cima alla catena alimentare, alcune specie a noi molto note e che abbiamo sempre pensato facessero bene, sono considerati ad alto rischio di contenere livelli significativi di mercurio. Questi pesci sono grandi predatori che vivono per molti anni e accumulano quantità consistenti di mercurio nel corso della loro vita.

Le specie a rischio e i consigli degli esperti

Al contrario, i pesci più piccoli e i crostacei, come sardine, merluzzi e gamberi, tendono ad avere livelli inferiori di questo metallo specifico. Le conseguenze di consumare pesce con alti livelli di mercurio possono essere dannose per la salute umana.

pesci rischio mercurio

L’esposizione a lungo termine al mercurio può danneggiare il sistema nervoso centrale, causando problemi di sviluppo cognitivo nei bambini, disturbi del sistema nervoso negli adulti e possibili danni al sistema cardiovascolare.

Le donne in gravidanza e i neonati sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi del mercurio sullo sviluppo cerebrale. Per evitare i rischi derivanti dal consumo di pesce con alti livelli di mercurio, è consigliabile adottare alcune precauzioni.

Una delle soluzioni più efficaci è limitare l’assunzione di pesci predatori in cima alla catena alimentare, come pesce spada, tonno e squalo. Invece, si dovrebbe preferire il consumo di pesci più piccoli e meno in cima alla catena alimentare.

I governi e le organizzazioni ambientali, inoltre, lavorano per ridurre l’inquinamento da questa sostanza a livello globale. Questo include la regolamentazione delle emissioni industriali di mercurio e la sensibilizzazione sulla questione per incoraggiare la scelta di fonti di energia più pulite.

La presenza di questo metallo nel pesce rappresenta un problema serio per la salute umana. È importante conoscere quali specie di pesce sono più a rischio e limitare il consumo di pesce predatore di cima. Allo stesso tempo, è fondamentale lavorare per ridurre le fonti di inquinamento da mercurio, al fine di proteggere gli ecosistemi marini e la nostra salute.