Ospite a “L’aria che tira” il sostituto pg della procura di Milano Cuno Tarfusser ha spiazzato tutti con le sue dichiarazioni.
Non crederete mai al motivo che ha spinto il magistrato a riaprire uno dei casi più famosi della storia criminale italiana. Gelo in studio.
Strage di Erba: verso la revisione
Iniziamo chiarendo un grosso equivoco: non è certo che ci sarà una revisione del processo sulla strage di Erba. Quello che accadrà il primo marzo prossimo sarà soltanto un tentativo atto a capire se fosse possibile, in base ad alcuni elementi che verranno portati in sede di udienza, procedere ad una revisione del processo.
Non è detto dunque che ciò avvenga. Al di là di ogni giudizio morale, che in questa sede non compete a noi esprimere, se ci sono elementi validi e provati che dimostrino un errore giudiziario è più che giusto che il processo sia soggetto a revisione. Gli errori giudiziari possono capitare e quindi è sempre bene essere sicuri.
Quello su cui noi ora vogliamo porre l’attenzione sono le dichiarazioni rilasciate da Cuno Tarfusser, ovvero il procuratore che ha dato parere positivo alla revisione, durante la trasmissione di La7 “L’aria che tira“.
Le dichiarazioni del sostituto pg
Ma cosa ha dichiarato Tarfusser? Tra lo stupore generale il procuratore ha dichiarato di essersi convinto dell’innocenza di Rosa Bazzi ed Olindo Romano dopo aver letto un libro.
Dunque più che le carte processuali, più che le decine di prove raccolte a loro discapito, più che la condanna all’ergastolo ha potuto un libro. “Non un romanzo! Ma un libro che, con precisione giornalistica, ripercorreva tutte le fasi delle indagini e del processo“.
Quando un, comprensibilmente, perplesso David Parenzo (che da mesi ha sostituito Myrta Merlino alle redini del programma) ha chiesto “ma dunque lei ha una sua teoria su come si sono svolti i fatti?” Trafusser ha risposto di averla ma di non poterne parlare perché non in possesso di prove che potessero suffragare la sua tesi.
E questo ha dato modo all’astuto Parenzo di dire, tra i denti, che per queste sue affermazioni il sostituto pg è anche attualmente sottoposto ad indagine disciplinare.
L’indignazione dei Castagna
Dal canto suo la famiglia Castagna che nella strage perse ben tre persone tra le quali un bambino di due anni ha già annunciato che non prenderà parte a questo processo. In particolar modo Giuseppe Castagna ha dichiarato:” possono cercare in tutti i modi ma non troveranno mai un’altra verità. Ogni volta che ci arrivano notizie di iniziative della difesa o mediatiche provavamo dolore, ora è quasi noia: siamo stati anche attaccati personalmente”.