L’assegno unico e universale vede, per il nuovo anno 2024, introdotte enormi novità. Potresti perderlo se non sei aggiornato sui cambiamenti introdotti.
Un autentico terremoto previsto, per il 2024, riguardo all’assegno unico e universale con enorim novità introdotte per questa forma di sostegno economico per le famiglie.
Pur esistendo da poco, l’assegno unico vedrà, per questo nuovo anno appena arrivato, dei mutamenti enormi con nuovi parametri e norme introdotte per le famiglie.
Cosa cambia per l’assegno unico nel 2024
L’assegno unico è la forma di sostegno economico per le famiglie con figli, introdotta dal governo italiano con l’obiettivo di semplificare le prestazioni sociali esistenti. Quest’ultimo ha sostituito infatti sia l’assegno per il nucleo familiare (ANF) che il reddito di cittadinanza per i minori (RCM), ed è rivolto a famiglie con figli a carico.
L’assegno unico, fino ad oggi, era destinato alle famiglie con figli di età compresa tra 0 e 18 anni, che abbiano un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore a 50.000 euro. Ai fini del calcolo dell’ISEE, vengono presi in considerazione redditi, patrimoni e altri fattori che influenzano il reddito della famiglia.
L’entità dell’assegno unico dipende dal numero di figli a carico della famiglia e dal reddito familiare. Anche questo, però, è oggetti delle novità introdotte per il 2024. In generale, maggiore è il numero di figli e inferiore è il reddito, maggiore sarà l’importo dell’assegno. L’ammontare massimo dell’assegno e di circa 4.000 euro annui per figlio.
Per richiedere l’assegno unico, bisogna presentare una domanda sul sito dell’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) oppure recarsi presso gli sportelli per l’assistenza fiscale CAF in cui un operatore del CAF procederà alla compilazione della domanda. Anche su questo, però, ci saranno dei cambiamenti, ti consigliamo, quindi, di leggere fino alla fine per non sbagliare.
Attenzione ai requisiti ed alle scadenze
La richiesta dell’assegno unico può essere presentata da uno dei due genitori per conto di entrambi, o da una persona abilitata alla rappresentanza legale dei minori.
Nel 2024, però, alcune di queste norme saranno superate o comunque oggetto di variazioni significative. I precettori, anzi gli ex precettori, del Reddito di cittadinanza, vedranno introdotte delle novità.
Tutti i nuclei familiari che si trovano in condizioni di svantaggio e che fino al 2023 hanno potuto godere del Reddito di cittadinanza che, a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge n. 48/2023, è stato istituto il nuovo Assegno di inclusione (Adi), vedranno l’INPS provvedere all’erogazione dell’Assegno unico e universale – mediante la modalità di pagamento dell’accredito – come quota integrativa.
Bisognerà, però, a questo proposito, fare una nuova domanda entro marzo per poter ricevere l’assegno unico che, naturalmente, non va confuso con quello di inclusione.
Attenzioine, poi, al tetto minimo dell’ISEE che passa da 16.215 euro al valore di 17.090,61 euro. L’importo effettivo relativo all’assegno passerà, quindi, dai precedenti 189,20 euro del 2023 ai 199,40 euro per il 2024.
Per le famiglie che superano la soglia ISEE di 45,574,96 euro, sarà corrisposto comunque l’assegno universale ma con l’importo più basso possibile, che nel 2024 risulta essere pari a 57,20 euro se si tratta di figli a carico minorenni.