Smart TV sotto accusa | La nuova legge è chiara devi cambiarlo anche se è di ultima generazione

Nessuno Smart TV è in regola. I produttori dovranno adeguarsi al più presto. Ma cosa c’è che non va? Ecco il difetto che va subito corretto.

Smart Tv
Quando il telecomando non va

Rivoluzione in atto nel mondo degli Smart TV. L’AGCOM è stata chiarissima. Ecco cosa devi fare se non vuoi buttare il tuo TV Smart.

Smart TV fuorilegge?

Ebbene sì! Anche se lo hai comprato l’altro ieri per farti un auto regalo di Natale, anche se in negozio ti hanno detto che quello che stavi per acquistare era l’ultimissimo modello in circolazione il tuo Smart TV ha qualcosa che non va e che si deve assolutamente cambiare.

 

Sembrano lontani anni luce i tempi in cui, comprato un televisore, questo poteva durare anche vent’anni! Ormai già dopo pochi mesi la tua tv inizia a dare segni di cedimento o, come in questo caso, mostra di avere dei difetti che vanno immediatamente corretti.

L’intervento AGCOM

Con la Delibera 294/23 CONS l’AGCOM (cioè l’Autorità per le Garanzie nelle COMunicazioni) ha regolamentato l’accessibilità del sistema di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre. Insomma AGCOM si è occupata dei telecomandi degli Smart TV.

Smart TV. Foto Web Source

L’intervento AGCOM si è reso necessario perché (come anche la foto qui su dimostra) i telecomandi di ultima generazione sono privi di tastierino numerico. Questo piccolo dettaglio, in realtà, fa una differenza enorme poiché nei fatti favorisce le piattaforme di streaming a discapito della tv Digitale Terrestre (i canali di tv pubblica e le tv generaliste, per intenderci).

Non avendo sottomano i numeri da digitare l’utente è portato a preferire i contenuti streaming che, spesso, hanno addirittura un tasto dedicato sui telecomandi. Sembra una minuzia ma non lo è visti i miliardi di euro che ruotano intorno al mondo delle tv nazionali.

Questione di “prominence”

I produttori di Smart TV sono stati dunque accusati di dare risalto (per l’appunto prominance) alle piattaforme in danno delle tv gratuite e/o di quelle di stato. Del resto ai produttori serve che gli utenti si registrino ed effettuino accessi alle piattaforme tramite i loro TV poiché, in tal modo, possono carpirne i dati sensibili che serviranno loro come merce di scambio (ma questa è un’altra storia).

Cosa succederà?

In realtà per gli utenti non cambierà molto. Saranno i produttori a doversi adeguare. E’ AGCOM stessa che consiglia di inserire nelle confezioni dei nuovi Smart TV un secondo telecomando che abbia un tastierino numerico. Sarà poi l’utente a scegliere quali dei due telecomandi usare.

Per adeguarsi i produttori avranno a disposizione 18 mesi di tempo dal momento della pubblicazione della delibera. Essendo stata pubblicata lo scorso 6 dicembre i produttori avranno tempo fino al 6 maggio 2025.

Per chi volesse, la delibera è consultabile QUI