In realtà forse già lo sapevamo, ma adesso sta per diventare una certezza con il passare del tempo. E questo inizia a farci un po’ paura.
Nessuno c’avrebbe mai pensato, eppure è così: sapevi che i cellulari ascoltano tutto ciò che facciamo?
Siamo spiati allora? Cerchiamo di capire meglio insieme la situazione.
Spiati dai cellulari?
È una cosa che, a sentirla così, ci fa paura: i nostri cellulari ci spiano? Ci ascoltano e sanno tutto ciò che facciamo e anche dove stiamo andando? Detta così sembra una cosa assurda perché, comunque stiamo parlando di un oggetto che non è animato o “vivente”. Come potrebbe fare tutto questo? Perciò è necessario chiarire alcune cose.
Se ci facciamo caso, ogni volta che parliamo di un argomento, ecco che all’improvviso, sul nostro cellulare appare ciò di cui stiamo parlando. Sembra quindi che siamo spiati. Ma è veramente così? Scopriamo insieme come i nostri smartphone “ascoltano” le nostre conversazioni, ma soprattutto il perché.
Basta che pensiamo soltanto a qualcosa (un esempio? A cambiare cellulare) e immediatamente ci compare, a partire dalle nostre pagine social, tutte le pubblicità possibili circa smartphone e cellulari. Perché succede questo? A quanto pare, l’arcano è stato svelato dopo un’indagine condotta sull’agenzia di marketing CMG Local Solutions. Come fanno i microfoni dei dispositivi ad intercettare tutto?
Ecco perché succede e non lo sappiamo
Questa pratica si basa sull’attivazione di registrazioni audio tramite microfoni integrati nei dispositivi, usando l’intelligenza artificiale per identificare conversazioni ritenute rilevanti dal punto di vista commerciale.
Ma siamo noi ad aver autorizzato tutto questo? Sì, e tutto risiede nel consenso presumibilmente fornito dagli utenti, attraverso l’accettazione dei termini di servizio delle applicazioni utilizzate.
Quei consensi lunghissimi da leggere che ciascuno di noi, per bypassare, porta subito ad affermare quell’ “accetto” senza pensarci su due volte. L’ascolto delle conversazioni tramite smartphone è una tattica adottata nell’ambito delle strategie di marketing digitale.
Il principio alla base è semplice: raccogliere dati in tempo reale direttamente dai consumatori e, da questo, comprendere ciò di cui hanno bisogno e personalizzare anche le loro chiavi di ricerca in base a ciò che cercano.
Marketing aggressivo? Si, ma purtroppo non è illegale. Rimane cruciale, per gli utenti, essere consapevoli di queste pratiche e comprendere come i loro dati vengono usati e protetti.
