Con una sentenza scioccante, la Cassazione mette tutto in discussione per quanto riguarda il divorzio. Allarmate tutte le ex coppie dinanzi a nuovi scenari.
E’ la sentenza numero 35385 della Corte di Cassazione, depositata solo qualche giorno fa, ad accendere gli animi ed a far discutere su quanto sta per avvenire in Italia.
Incredulo chi si è visto raggiungere da questa sentenza davvero sconvolgente. Ora tutti sono preoccupati di quanto possa acccadere rispetto a questo nuovo spartiacque.
Una sentenza storica della Cassazione sul divorzio rimescola le carte in tavola
E’ una decisione storica questa della Corte di Cassazione, emessa solo qualche giorno fa, seconda, forse, solo all’introduzine del divorzio del 1970.
Il divorzio è un fenomeno sociale che ha subito una notevole evoluzione nel corso della storia italiana. Da essere considerato un tabù fino alla metà del ventesimo secolo, il divorzio è diventato sempre più accettato e diffuso, riflettendo i mutamenti culturali e normativi della società italiana.
Vietato in Italia prima del 1970, esattamente fino al 9 ottobre di quell’anno. Il movimento ed il fermento per la liberalizzazione del diritto di divorzio spingeva sempre di più, la cultura e la società era già iniziata a cambiare e questo, portò all’introduzione di una legislazione che consentiva il divorzio anche in Italia.
Nel 1971 furono registrati poco meno di 4.000 casi di divorzio in Italia, mentre nel 1981 il numero aumentò a oltre 40.000. Una accelerazione esponenziale che è continuate anche negli anni a venire.
Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), negli ultimi anni, sono stati registrati 151.000 casi di divorzio ogni anno, in aumento del 0,3% rispetto all’anno precedente. Questo significa che, in media, ogni 3,85 matrimoni celebrati si conclude con un divorzio. Significa anche che il trend di crescita di ricorso a questo strumento aumenta di anno in anno.
Cosa sta per cambiare ora in Italia
Ora, però, dopo la sentenza della Cassazione che cambia tutto bisognerà capire cosa accadrà in futuro, non solo per le coppie già divorziate ma anche per quelle che potrebbero pernsare di ricorrere a questo strumento in futuro.
Il divorzio, infatti, si sa ha chiaramente conseguenze sociali ed economiche per tutte le parti coinvolte. I coniugi divorziati spesso devono affrontare problemi relativi all’assegnazione dei figli, divisione dei beni, diritti di mantenimento e cambiamenti nella qualità della vita. Inoltre, i figli di coppie divorziate possono sperimentare un impatto emotivo significativo che può influenzare la loro salute mentale e il loro benessere a lungo termine.
Con la sentenza 35385 depositata in questi giorni, le Sezioni Unite si sono pronunciate sull’assegno di mantenimento. Una decisione storica che potrebbe rimettere tutto in discussione. La Cassazione, infatti, stabilisce che per la quantificazione dell’assegno si deve tener conto anche del periodo di convivenza quando ha “i connotati di stabilità e continuità, in ragione di un progetto di vita comune”.
Soprattutto si devono considerare sacrifici e rinunce lavorative o professionali compiute nel periodo precedente al matrimonio dal coniuge economicamente più debole. Per la Cassazione, infatti, la convivenza è un fenomeno di costume sempre più radicato nella nostra società, riconosciuto anche nella percezione delle persone come famiglia e per questo va preso in considerazione.
