Tieniti pronto perché oggi tutte le tue certezze sul mondo dell’alimentazione dei bambini crolleranno. Assurdo quante cose possano mangiare!
Intere generazioni di persone sono cresciute con delle vere e proprie fobie sul cibo, in particolare su quello da dare o meno ai bambini molto piccoli. Oggi scoprirai che sono tutte fandonie.
Fobie e Follie alimentari
Non c’è essere umano nato in Italia che non sia cresciuto con delle fobie alimentari. “Colpa” di genitori apprensivi e nonni di vecchia scuola ma anche di compagni di classe burloni o di proprie convinzioni personali, le fobie alimentari sono come dei tarli che ti si impiantano nel cervello e che non riesci a sradicare in alcun modo.
Chi di noi da bambino, dopo aver ingoiato accidentalmente un seme di anguria non è andato in panico poiché mamma/nonno/zio ci avevano convinti che se avessimo ingoiato un seme ci sarebbero cresciuto un albero in pancia? E chi di noi non è cresciuto con la convinzione che pesce crudo e carne al sangue fossero il male assoluto? E non parliamo poi di soia, molluschi, fragole, frutta secca. Ebbene, la maggior parte di queste convinzioni sono delle autentiche fesserie!
Vietato vietare!
Ma andiamo con ordine. Posto che, in linea generale, sono davvero pochissimi gli alimenti che, superato lo svezzamento non si possano somministrare ai bambini concentriamoci sui cibi in assoluto più ostracizzati e cerchiamo di capire perché, invece, possono essere dati tranquillamente. Terremo conto della fascia di età che va dal tre ai cinque anni.
IMPORTANTE! Il nostro discorso parte dal presupposto che il bambino non abbia patologie o allergie già manifestatesi e in ogni caso bisogna sempre chiedere prima al proprio pediatra di fiducia.
Cibi tabù
Elencarli tutti sarebbe impossibile quindi ci limiteremo ad elencare i tre cibi più ostracizzati.
Funghi “velenosi”
La vulgata, tutta italiana, asserisce che sia meglio evitare di somministrare funghi ai bambini troppo piccoli. Per gli esperti, ribadiamo solo italiani, i funghi dovrebbero essere somministrati a partire dai dodici anni poiché i bambini più piccoli di quell’età non sarebbero in grado di assimilare alcuni elementi che compongono i funghi.
In America, Canada, Regno Unito i funghi vengono fatti assaggiare ai bambini già quando sono piccolissimi. Glieli si mette nella frittata di uovo ad esempio. Tutti questi paesi non riscontrano particolari problematiche relativamente a questo alimento. E infatti non si capisce perché solo in Italia li si guardi con ostilità visto che sono alimenti pressoché perfetti: hanno pochissime calorie e tantissime vitamine e sali minerali.
Mai sushi!
Altro falso mito da sfatare è che i bambini non possano mangiare sushi e pesce non cotto in generale. La sola accortenza da avere è limitare il consumo di salmone e tonno abbattuti ma, in generale, se il pesce è correttamente abbattuto può tranquillamente essere consumato anche dai più piccoli e, anzi, il sushi può essere un modo simpatico per introdurre il pesce nella dieta del bambino.
Crostacei alla larga!
Questo è l’unico caso in cui essere prudenti ha senso poiché, in effetti, i frutti di mare rientrano tra gli alimenti allergizzanti. Quindi va introdotto a piccolissime dosi, va studiata la reazione del bambino e poi, nel caso, si può gradualmente aumentare la dose ma non la frequenza di somministrazione (e questa è una regola che vale anche per gli adulti. Tutti dovrebbero consumare molluschi al massimo una volta a settimana).
Non esistono però evidenze scientifiche che stabiliscono che i frutti di mare non possano essere somministrati ai neonati. E’ consigliabile però farlo dal sesto mese in poi.