San Gennaro e tutto ciò che lui “possiede” | Il tesoro che non ti aspetti è proprio qui

È uno dei vanti della città di Napoli, forse uno dei tesori più ricchi e importanti al mondo. Può un Santo patrono avere tutto questo?

Ebbene si: il tesoro di San Gennaro a Napoli è, ogni giorno, vistato da migliaia di turisti che ne restano estasiati.

Un tesoro che non ti aspetti | Napoli, San Gennaro e tutto ciò che lui “possiede”
Statua San Gennaro

 

Ma qual è il suo valore? Quanti oggetti ci sono e in cosa consiste? Siamo andati a visitarlo.

Napoli e il tesoro di San Gennaro

Possiamo affermare che San Gennaro è la personalità più ricca di Napoli? A quanto pare sì, perché possiede un tesoro immenso che si è andato ad accumulare ed arricchire nel corso dei secoli.

La prima domanda che nasce spontanea è: ma cos’è il Tesoro di San Gennaro? Molto semplice: è l’insieme di ex voto, doni, ringraziamenti che, nel corso dei secoli, re, principi ma soprattutto semplici devoti, hanno fatto al Santo di Napoli, per grazia ricevuta e non solo.

Quanto vale il tesoro? Impossibile fare una stima, anche perché ci sono dei pezzi talmente preziosi dei quali è impossibile esporli al pubblico quanto anche farne una stima. Ma partiamo dall’inizio.

All’interno della Chiesa Cattedrale di Napoli è presente la Cappella del Tesoro di San Gennaro dove, fra l’altro, sono anche custodite le ampolle con il sangue del Santo ed il busto in oro.

Da lì si accede al “Museo del tesoro” che, almeno fino al 2003, non era visitabile a tutti ma che, grazie ad un progetto finanziato da aziende private, da fondi europei e dalle istituzioni locali e sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, e su proposta della Deputazione della reale cappella del Tesoro, è stato possibile riportare agli antichi fasti.

Un tesoro che non ti aspetti | Napoli, San Gennaro e tutto ciò che lui “possiede”
Mitra San Gennaro

La vastità del tesoro

Un tesoro immenso da far invidia a tutti…ma è di San Gennaro e, quindi, non si tocca. Gioielli, tessuti pregiati, busti, quadri, statue, oggetti sacri: tutto questo fa parte del grande tesoro del Santo. Un tesoro che, come dicevamo, ha fatto gola ed invidia a tutti tanto che, nel pieno della Seconda guerra mondiale, fu portato in Vaticano per essere conservato e riportato in Cattedrale a Napoli solo nel 1947.

Lo dicevamo prima: sono tantissimi i pezzi pregiati di questa sorta di vera e propria collezione, che non può essere, nella sua totalità, esposta al pubblico. Ma ci sono alcuni pezzi che, invece, sono fra i più noti e conosciuti, quali la “mitra di San Gennaro”, realizzata nel 1713 dall’orafo Matteo Treglia, in cui sono incastonate in tutto 3694 pietre preziose per un peso di circa 18 kg.

Un tesoro che non ti aspetti | Napoli, San Gennaro e tutto ciò che lui “possiede”
Croce episcopale

I pezzi pregiati

Fa seguito la “collana di San Gennaro”, realizzato dall’orafo Michele Dato, di pietre preziose e gioielli fatti dono in questi secoli da sovrani, papi, nobili e gente comune. Abbiamo detto che si tratta anche di doni fatti, nel tempo, da illustri personalità, come il re Francesco II di Borbone che, nel 1860, ha donato al Santo un calice in oro.

O ancora la croce episcopale donata da Umberto I e Margherita di Savoia, come segno di ringraziamento per essersi salvati da un attentato nel 1878.

Ma anche il dono dell’ultimo re d’Italia, Umberto II, ovvero una pisside in oro e corallo. Si comprende benissimo che è quasi impossibile fare una stima di tutto ciò che comprende il Tesoro del Santo.

Un valore immenso, non solo dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto affettivo e spirituale…perché, a Napoli, San Gennaro, è uno di famiglia.